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L’esperienza della Banca Campania Centro che dialoga con le diverse realtà presenti sul territorio, fornendo strumenti idonei a rispondere a esigenze specifiche.

In Campania, c’è una banca che da oltre 100 anni ascolta il territorio e i soggetti che nel territorio vivono e operano: quella che oggi si chiama BCC – Banca Campania Centro è una realtà del mondo cooperativo con una storia davvero particolare. Nata nel 1914 a Battipaglia, ben 15 anni prima che venisse istituito il Comune di Battipaglia, in provincia di Salerno, è il segno di una lungimiranza avuta dai primi soci e che il tempo ha poi confermato. L’origine di quei primi 42 soci era contadina: agricoltori, soprattutto piccoli proprietari, mezzadri e contadini che avevano come scopo sociale il miglioramento della qualità della vita delle comunità di cui erano espressione.

Fin dagli inizi, c’è stata la voglia di valorizzare il territorio attraverso un’impresa differente, che non avesse come unico criterio di scelta quello della convenienza economica. Ancora oggi in alcune zone la presenza di questo istituto di credito è fondamentale: in alcuni Comuni, più di un cittadino su tre ha un rapporto con questa banca che a volte è l’unica presente.
I numeri hanno dimostrato che fare bene impresa, fa bene anche all’impresa.
La Banca Campania Centro, presieduta da Silvio Petrone, è oggi un caso di successo anche sotto il profilo economico: con i suoi 7.000 soci, un patrimonio di circa 120 milioni di euro, 26 filiali in 19 comuni campani, è tra le prime cinque banche del Sud Italia.
E in un’indagine effettuata da Altroconsumo nel 2015 questa banca si è posizionata al quinto posto tra le banche più sicure per i risparmiatori in Italia, tra gli oltre 300 istituti di credito con più di 10 sportelli.
Questa fiducia, conquistata nel tempo, è frutto di un rapporto che la banca ha saputo creare con le diverse realtà presenti sul territorio, fornendo strumenti idonei a rispondere ad esigenze specifiche.
Oggi la banca è un partner per le Pubbliche Amministrazioni: sono tanti i progetti avviati, in collaborazione con enti locali, per la valorizzazione di borghi o la qualificazione delle reti viarie; per rafforzare questo percorso la banca ha dato vita a una Fondazione dedicata. Così come è un punto di riferimento per le imprese. In queste terre di frontiera si sono fatti strada imprenditori capaci di valorizzare le risorse del territorio, che trovano nella banca un contributo importante in termini di valorizzazione e promozione.
Un sostanzioso budget è stato messo a disposizione dalla banca a favore di quelle aziende che assumono cinque giovani per cinque anni. E attraverso il Club dei Giovani Soci
della Banca – il Club Kairòs – sono stati avviati percorsi di informazione e formazione che hanno reso possibile la creazione di due cooperative di lavoro per giovani.
L’attenzione al mondo giovanile è nel dna della banca. Da oltre 40 anni, fornisce infatti borse di studio a quei soci o figli di soci che nel corso dell’ultimo anno abbiano brillantemente conseguito un titolo di studio: nel 2017, sono state assegnate 105 borse di studio.
Un impegno sul territorio che tocca anche le nuove realtà generate dall’immigrazione.
Dal 2011 Banca Campania Centro ha istituito l’unico ufficio in Italia, all’interno di una Banca, che offre consulenza ai lavoratori stranieri e alle loro famiglie, con soluzioni
ad ogni problematica relativa all’integrazione (questura, patronati, scuola, rapporto con le istituzioni, per citarne alcune), oltre a particolari servizi bancari studiati per facilitare l’accesso al sistema bancario, educare alla legalità finanziaria, fino a particolari assicurazioni gratuite che prevedono anche l’assistenza medica. Soltanto nel 2017, sono stati 628 gli immigrati che si sono rivolti all’ufficio.

Territorio e comunità sono i valori attorno ai quali la banca è cresciuta, un modello che per risultati economici e impatti sociali rappresenta un vero e proprio esempio
a cui deve ispirarsi il mondo del credito italiano, e non solo.

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