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La storia della Cartiera Pirinoli racconta di una rinascita dal basso, in cui il coinvolgimento di dipendenti, enti locali e territorio ha determinato il rilancio dell’impresa.

Rinascere, superando un momento di difficoltà. Ecco il percorso compiuto negli ultimi anni dalla Cartiera Pirinoli di Roccavione. Per i circa 2.800 abitanti di questo piccolo comune, incastonato tra la Valle Vermenagna e la Valle Gesso, a pochi chilometri da Cuneo, la cartiera è una presenza fondamentale per l’economia del territorio da oltre un secolo.

Fondata da Gaspare Pirinoli nel 1872, tra il 2012 e il 2014 questa azienda – specializzata nella produzione di cartoncini multistrato e monolucidi per astucci pieghevoli, cartoncini patinati e non patinati, cartoncini grigi/grigi per cartotecnica, tubi e interfalde – ha attraversato una profonda crisi, che ha portato al blocco della produzione e alla perdita
di posti di lavoro.
Per evitare di disperdere il valore che era ancora presente in azienda, alcune persone che vi avevano lavorato – tra le quali Silvano Carletto (già direttore dello stabilimento della cartiera) – hanno deciso di ripartire dalla competenza tecnica e amministrativa maturata nel corso degli anni per rilanciare la Pirinoli. Sulla base di questa decisione, è stato elaborato un business plan basato sulla nuova forma societaria – società cooperativa – che avrebbe assunto l’azienda. Settanta ex dipendenti hanno dunque fatto rinascere l’azienda, con un capitale sociale proveniente al 50% dai soci fondatori della cooperativa e al 50% da prestiti dal mondo della cooperazione. Nel 2015 è stata dunque costituita
la Società Cooperativa.
Anche il sindaco di Roccavione ha collaborato per far ripartire il lavoro nello stabilimento della città. Inoltre, è stato possibile usufruire di fondi stanziati dalla Regione Piemonte per l’acquisto di attrezzature tecniche e immobili. È stato dunque fondamentale il lavoro svolto in sinergia tra i soci della cooperativa, il Comune di Roccavione, la Provincia di Cuneo, l’Assessorato al lavoro della Regione Piemonte. Con la fiducia reciproca a fare da collante tra i soggetti coinvolti nel rilancio.
L’aggregazione territoriale ha salvato la produzione: gli enti del territorio locale coinvolti si sono rivelati determinanti per riattivare le attività aziendali. Da agosto 2015, è partita dunque un’opera di riconversione della produzione e di riconquista del mercato, con un’attività produttiva a ciclo continuo (340 giorni all’anno). Il lavoro di reimpostazione dell’azienda ha avuto effetti positivi anche a livello occupazionale: dai 70 soci di partenza,
il personale è aumentato e attualmente gli addetti sono 84. La quota di export è importante: circa il 40% della produzione è destinato all’estero.
I prodotti vengono realizzati con logiche attente al riciclo e alla sostenibilità.
Peraltro, l’azienda auto-produce l’energia di cui ha bisogno. Dopo aver subito un processo di selezione, il macero da raccolta differenziata cittadina viene acquistato per essere trasformato in un semilavorato. Tra i prodotti realizzati, ci sono semilavorati destinati ad essere usati per il confezionamento di prodotti di largo consumo: ad esempio, uno dei clienti dell’azienda stampa il foglio bianco fornito dalla Pirinoli e produce la scatola di cartone dove è contenuto il panettone natalizio. Altri prodotti realizzati sono quelli che tecnicamente si chiamano “cartoni grigi/grigi”, necessari per fare i tubi di cartone che sostengono gli imballaggi flessibili.
Il cartoncino patinato prodotto dall’azienda è riciclabile al 100%, ed è funzionale alla realizzazione di imballaggi primari: protegge il prodotto e può essere personalizzato con messaggi rivolti al consumatore. Lo stabilimento di Roccavione copre un’area di 140.000 mq, con un potenziale produttivo di oltre 100.000 tonnellate all’anno.
L’azienda ha ottenuto già a partire dal 2006 l’Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.), dimostrando di rispettare tutte le normative internazionali riguardanti consumi ed emissioni, nel pieno rispetto di quanto previsto nelle B.A.T. (Best Available Technics). La cartiera è consorziata con Comieco fin dalla nascita del consorzio. Oltre l’80% delle fibre utilizzate deriva da carta riciclata proveniente dalla raccolta differenziata, di cui il 20% dal circuito delle convenzioni Comieco. Grazie all’uso di tecnologie moderne, l’azienda impiega meno di 10 litri d’acqua per ogni kg di cartoncino prodotto.
Negli ultimi tre anni, l’azienda ha investito anche sullo sviluppo di nuovi prodotti, ad esempio producendo delle qualità di cartone che hanno un maggiore valore aggiunto, come dei particolari cartoni per interfalda e dei tubi con resistenze maggiori. Questi nuovi prodotti sono stati apprezzati sia sul mercato italiano sia su quello estero, e sono sempre più richiesti, con una crescente differenziazione delle tipologie di prodotti e clienti.
La coesione interna all’azienda dà vantaggi perché si rema tutti nella stessa direzione per arrivare allo stesso obiettivo; con un ulteriore vantaggio in termini di flessibilità, perché le innovazioni organizzative vengono accolte positivamente. A questa strategia aziendale è stato aggiunto un intelligente lavoro all’esterno, con le istituzioni e con gli enti locali. Il risultato è stato il rilancio della Pirinoli.

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