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di Marina Marinetti   

I "Fenomeni di Economy" fanno tappa ad Ancona, capitale di uno dei motori della manifattura italiana. Cento misure e 'n tajo solo, si dice nelle Marche: nel senso di valutare bene e poi agire con sicurezza. Ed è una sicurezza, quell'imprenditoria marchigiana, che ha reso la regione uno dei motori della manifattura italiana, con un saldo di quasi 153mila imprese attive sul territorio.

Sono le imprese campione che si sono aperte al pubblico dell'edizione marchigiana dei "Fenomeni di Economy", il road show che sta toccando le regione italiane, scovando le realtà più tenaci e motivate della nostra imprenditoria. A fare gli onori di casa, il 21 maggio nella sede di Confindustria di Ancona, Alfonso Ruffo, editore incaricato di Economy: "Gestire una piccola azienda è più difficile che gestirne una grande. Ci vogliono grandi imprenditori per gestire piccole imprese. Di solito, gli imprenditori che appaiono sono sempre gli stessi, ed è difficile per i nuovi protagonisti farsi conoscere. Per affrontare questa sfida, è stato avviato un viaggio itinerante nelle regioni della Sicilia, della Calabria, della Campania e del Molise, al fine di dare un volto a quegli imprenditori che incarnano i valori e rappresentano un valore per il territorio". 

A partecipare anche il Vicepresidente di Confindustria Ancona, Giovanni Fiorini: "Oggi fare impresa richiede un grande coraggio. Viviamo in un paese che non facilita il nostro mestiere, con un vorticoso cambiamento tecnologico, la volatilità dei mercati e una tassazione senza uguali. Tuttavia, gli imprenditori sono spinti da una grande passione e ambizione nel raggiungere i loro obiettivi: sono dei veri e propri fenomeni. Come associazione, il nostro compito è accompagnare i nostri imprenditori nella transizione energetica e digitale e far conoscere le esperienze di successo sul territorio".

Ma anche incentivare una nuova responsabilità sociale d'impresa: "Una società inclusiva è più prospera. Gli imprenditori inclusivi sono in grado di attrarre e trattenere talenti, ma anche di aprirsi al territorio in tutte le sue espressioni, sostenendo iniziative culturali e di eccellenza. E come associazione, ci impegniamo da tempo sul tema della responsabilità, affinché la cultura della sostenibilità diventi parte integrante delle strategie industriali. Gli imprenditori devono essere agenti attivi di questo cambiamento inarrestabile che coinvolge tutti noi, cittadini e imprenditori. E' dimostrato che coloro che hanno intrapreso un percorso sostenibile ne beneficiano in termini economici, reputazionali e di quote di mercato" - ha concluso Fiorini.

"Le Marche sono una delle regioni più manifatturiere d'Italia, caratterizzata da piccole e medie imprese, con alcuni grandi aziende leader a livello nazionale e internazionale, competitive nel Made in Italy" - gli ha fatto eco Paola Bichisecchi, Direttore Generale di Confindustria Marche. "Il 31° rapporto sull'industria marchigiana mostra che il 2023 è stato un anno di decelerazione per le Marche, per l'Italia e per l'Europa. Due terzi delle nostre esportazioni vanno in Europa, ma fattori esogeni come la forte inflazione, il rialzo dei tassi per contenerla e il costo elevato dell'energia e delle materie prime hanno rallentato la domanda. Anche il clima generato dalla tensioni geopolitiche ha inciso molto, causando un rallentamento dell'economia globale e una diminuzione della produzione in tutto il mondo. Il 2024, però, sarà un anno di graduale ripresa. E' auspicata una riduzione dei tassi da parte della BCE, che potrà far ripartire gli investimenti. Andrò meglio, nonostante le incertezze. Le imprese marchigiane stanno reagendo con consapevolezza e reattività. Siamo sicuramente avanti sul piano sociale, del welfare aziendale e del rapporto con le persone". 

Ha poi spiegato Sergio Sgambato, direttore di Diligetia Ets, uno dei partner dei Fenomeni di Economy insieme a Fondazione Symbola e Istituto Tagliacarne: "In quanto imprenditori italiani, abbiamo uno spirito sociale innato. Ma un conto è fare cose sostenibili, un altro è impostare un'impresa responsabile. Diligentia Ets promuove l'asseverazione della sostenibilità, è nata due anni fa un gruppo di imprese e professionisti con l'obiettivo di promuovere il concetto che, per parlare di responsabilità d'impresa e di sviluppo sostenibile, è necessario che esistano criteri comuni sui quali confrontarsi. occorre ciò che abbiamo chiamato un passaporto Esg, un documento universale per abbattere i costi derivanti dai numerosi modelli diversi. Il 16 maggio abbiamo siglato un accordo con la piattaforma OpenEs proprio per facilitare lo scambio di questi documenti". 

Tra i “Fenomeni” della 5° tappa di Ancona:

> MCE, Fausto Bonelli
> DAMI, Elisabetta Pieragostini
> DIASEN, Diego Mingarelli
> OFFICINA DEI SENSI, Mirco Fava
> NEXANS, Sara Morganti
> PCQ, Dafne Giuliani
> PERLA, Elena Viezzoli
> SELETTRA, Luca Antognozzi
> SEMAR, Michele Palmieri
> SABELLI, Angelo Galeati

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