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Nominato da Renzo Piano nel gruppo di lavoro G124 sulle periferie e la città che sarà e ideatore dell’Associazione per l’Architettura Timida, promotrice di un atteggiamento timido e rispettoso della storia del costruito e del paesaggio nel restauro e nelle nuove costruzioni, l’Architetto Marco Ermentini lavora nello studio fondato da suo padre Beppe.

Dal 1952 ad oggi lo studio vanta oltre 200 lavori di costruzione e restauro su molteplici tipologie di edifici (chiese, castelli, palazzi, musei). Nel 1996 ha vinto il premio “Assisi per il restauro” per l’intervento sul campanile del Duomo di Crema e nel 2012 il Premio Internazionale “Domus Restauro e Conservazione Fassa Bortolo” con la Chiesa di S. Maria in Bressanoro di Castelleone. 

Presso il Castello Visconteo di Pandino, costruito nel XIV secolo, lo studio è intervenuto per la cura delle coperture riattivando in chiave contemporanea la tecnica tradizionale dei “Conciatetti”.

Altri restauri timidi: il Castello di Cavernago del Sansovino, Villa Emo dello Scamozzi a Monselice e Villa Medici del Vascello a San Giovanni in Croce, dimora di Cecilia Gallerani tra il 1492 e il 1533, ritratta da Leonardo nel dipinto “Dama con l’ermellino”.

Il restauro del moderno ha visto il recupero dell’officina Olivetti a Crema, progettata da Zanuso nel 1969, vincitore del premio “Dedalo Minosse” del 2019. L’Enciclopedia Treccani cita Marco Ermentini come ideatore del “Restauro Timido” .

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