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Rigorosamente made in Marche, per unire l’eco-design alle tecnologie 4.0. È questo il motto della start up Hoc Lab Tech di Fano (PU), attiva nel settore fashion e calzaturiero.
Fondata nel 2017 dai designer Vito Loverre e Raffaele Stelluti Scala, Hoc Lab Tech (HLT) rinnova la produzione delle collezioni di moda: grazie all’uso di software di progettazione avanzati (Solidworks, Clo3d, Maya) e stampanti 3D, è in grado tramite un brevetto di trasferire il modello direttamente su carta, a grandezza naturale e ad alta definizione. In questo modo, elimina la produzione di stampi rendendo la fase di prototipazione più efficiente in termini di materiali risparmiati e tempi fortemente ridotti, passando dal disegno al prototipo in poche ore. In più, per migliorare l’eco-sostenibilità dei prodotti, l’azienda favorisce la produzione di tessuti realizzati con materie naturali (lana d’alpaca e lino) e derivate dal recupero degli scarti della plastica e altri rifiuti alimentari (caffè, bambù e soia).

Oltre all’attività di R&S, la giovane impresa offre servizi di consulenza per la scelta di materiali e processi a basso impatto ambientale alle piccole e medie imprese italiane, ma anche ai big mondiali dell’abbigliamento - l’80% della clientela - come Adidas, Puma e Ralph Lauren, solo per citarne alcuni. Tra gli sviluppi più recenti, è interessante la realizzazione di tomaie di vari filati (lino, cotone e cashmere) che permettono di ridurre drasticamente i componenti utili per assemblare una scarpa da 150 a circa 30, facilitandone il riciclo.

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