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Era innovativa nel 1938, quando venne fondata a Torino per produrre macchine bobinatrici monomandrino (dal nome del sostegno per il rocchetto), in grado cioè di realizzare in modo automatico una bobina alla volta. È innovativa oggi, dopo oltre 80 anni, quando da Castelleone (CR) è il cuore di una delle multinazionali tascabili made in Italy apprezzate in tutto il mondo per le sue macchine che realizzano migliaia di tipi diversi di bobine e motori. Marsilli è uno dei leader mondiali nella produzione di questi macchinari: un fatturato sopra i 100 milioni di euro, centri di produzione e uffici vendita in Messico, Usa, Germania, Francia, Cina, India. Più di 700 dipendenti, lavora in diversi settori – dagli RFID all’elettronica di consumo – ma ha il suo core business nell’automotive (circa il 60% del fatturato).

Il motivo è sotto gli occhi di tutti: in un’automobile ci sono decine di motori elettrici (dagli specchietti ai tergicristalli agli alzacristalli – per non parlare dei power train delle elettriche) e l’avvolgimento è il cuore di questi motori. Il portfolio Marsilli include svariate tecnologie di avvolgimento di motori e bobine: macchine che vanno da uno a 24 spindles (mandrini), che arrivano fino a 25.000 giri al minuto, con controlli della tensione del filo e fili di diametro da 0,02 a 2,5 mm, con avvolgimenti configurabili in centinaia di modi diversi. Macchine customizzabili, che tracciano la produzione e hanno interfacce user friendly per la programmazione.

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