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Per l’Italia, più ancora che per altri paesi, l’economia verde sta rappresentando una chiave straordinaria per rigenerare interi comparti dell’industria manifatturiera. Da noi, infatti, la green economy non interessa solo i nuovi settori – legati alle fonti rinnovabili, al risparmio energetico e al trasporto a basso impatto – ma soprattutto migliaia di piccole e medie imprese che hanno colto l’opportunità offerta da questa nuova prospettiva di sviluppo. E’ da questa consapevolezza che è nata la volontà di rinnovare l’appuntamento di Unioncamere e Fondazione Symbola sul tema, cercando di analizzare più a fondo la sua diffusione nei diversi comparti che costituiscono il cuore del tessuto imprenditoriale italiano. Un obiettivo realizzato con uno studio ampio e unico nel suo genere, che, prendendo le mosse da un affinamento dell’impostazione concettuale alla base del precedente lavoro, si è calato all’interno del nostro sistema economico, osservandolo prima dall’alto della macroeconomia e poi scendendo al piano microeconomico delle imprese, attraverso l’illustrazione e la valorizzazione delle tante realtà di eccellenza italiana in questo campo.
Il segnale di una nuova “luce verde” all’orizzonte – manifestatosi in quel 30% di aziende manifatturiere di medie e medio-piccole dimensioni che l’anno passato investivano in prodotti e tecnologie green – trova nel 2011 la sua massima diffusione: circa il 60% delle stesse imprese punta oggi sul green per uscire con più forza dalla crisi, per rendere più efficienti i propri processi produttivi e intercettare così nuovi dì segmenti di domanda, alzando con innovazione e creatività l’asticella della qualità. Un risultato, questo, che testimonia il salto in avanti della nostra manifattura nell’ambito della green economy.
In realtà, è l’intero tessuto economico italiano a muoversi in questa direzione, confermando il carattere di pervasività della green economy: un’azienda su quattro tra tutte quelle con dipendenti e operanti nell’industria e nei servizi ha investito negli ultimi tre anni o investirà quest’anno in prodotti e tecnologie green. Un impegno diretto e concreto da parte di 370mila imprese, alimentato dalla sempre più ferma convinzione che la green economy, oggi più che mai, rappresenti un importante fattore per competere sui mercati internazionali. Non è un caso, infatti, che più di un terzo delle imprese che investono in tecnologie green opera all’estero e innova i prodotti e servizi offerti, comportamenti diffusi invece in meno di un quinto dei casi tra quelle che non puntano invece sulla sostenibilità ambientale. Una bella foto di gruppo di un’Italia di qualità che vorremmo vedere fin da subito al lavoro per il successo dell’Expo 2015.
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