“I dilettanti giocano per divertirsi quando fa bel tempo.
I professionisti giocano per vincere in mezzo alla tempesta.”
Frank Capra
Il mondo ha davanti sfide difficili, dalle crisi economiche ai mutamenti climatici, dai conflitti ai flussi migratori. L’Italia è chiamata ad affrontarle nell’Europa con le sue specifiche debolezze e i suoi mali antichi: non solo il debito pubblico, ma la diseguaglianza nella distribuzione della ricchezza, la mancanza di lavoro, il peso delle mafie e della corruzione, una burocrazia spesso soffocante, il Sud che perde contatto.
Per questo diventa ancora più importante partire dai nostri punti di forza. Da un’Italia che può guardare con fiducia al futuro perché non rinnega la propria anima. Un’Italia competitiva anche grazie alla coesione, alla cura del capitale umano, al rapporto forte con i territori e con le comunità.
L’Italia può essere un avamposto di quell’economia più forte e insieme più sostenibile e a misura d’uomo che emerge dall’accordo di Parigi, confermato alla COP22 di Marrakech, sul clima.
Quella che leggiamo negli auspici di Papa Francesco. Un’economia che può dare risposte adeguate alle nuove domande dei consumatori globali del XXI secolo: equità, sostenibilità, bellezza.
E che, proprio per questo, è una grande occasione per il nostro Paese.
È l’Italia che Symbola cerca di leggere e raccontare insieme a tanti compagni di strada, che condividono l’empatia con cui guardiamo al Paese, ai suoi problemi, ai suoi tanti talenti: a cominciare da Unioncamere e Fondazione Edison, Coldiretti, Enel, Legambiente, Aaster, Aiccon, CNA, Ucina, Ucimu, FederlegnoArredo, Federparchi, Farmindustria, Fondazione Fitzcarraldo, Unaprol e Crea, e tanti altri soggetti e intelligenze.
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