Il 9 marzo 2020 è una data che difficilmente dimenticheremo: l’Italia è il primo Paese in Europa a entrare in lockdown, da quel momento tutto è cambiato. Musei, cinema, teatri, sale da concerto, librerie, spazi culturali e creativi di ogni sorta hanno chiuso i battenti. Sembrava che la pandemia stesse vincendo anche sulla cultura, ma nei giorni e mesi a venire, sempre più musei hanno trovato il modo di farsi visitare dalle nostre case; divani e cortili si sono trasformati in sale cinematografiche e teatri, i concerti si sono spostati dai palchi alle nostre camere da letto. Una resistenza culturale, raccontata nella sezione “Geografie” del presente rapporto, che tuttavia non è riuscita ad arginare la più grande crisi del settore dal dopoguerra ad oggi. Una situazione che non possiamo permetterci perché, come ci ricorda la citazione del famoso politologo tedesco Dahrendorf in apertura, è proprio nel mezzo delle crisi che abbiamo bisogno della cultura e della creatività.
Emanuele Imperiali | Corriere del Mezzogiorno-Economia
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